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La Madòna da Scarlásc

Sul territorio di Giumaglio, accanto alle ampie e frequentate strade del nucleo o lungo i ripidi e discosti sentieri di montagna, vi sono 16 cappelle e altrettanti dipinti murali. Molti di essi sono stati restaurati, altri necessiterebbero di interventi di salvaguardia. Questi manufatti, testimonianza della profonda fede cristiana, erano realizzati per devozione, quale ringraziamento per una tragedia evitata, invocazione di protezione, segno di gratitudine o quale ricordo consolatorio per persone tragicamente decedute. Cappelle e dipinti murali erano anche punti di riferimento geografici, luoghi di sosta e preghiera lungo il cammino di contadini, alpigiani e viandanti.

Tra i vari manufatti ve n’è uno decisamente originale: la Madòna da Scarlásc. Si tratta di un affresco realizzato nel 1829 da pittore ignoto all’interno di una nicchia scavata in un grande masso appena sopra i vigneti della Selva. Il dipinto è accompagnato da alcune croci in ferro infisse nello stesso masso in ricordo di persone decedute nelle vicinanze nel corso dell’800.